Il Numero Unico Europeo 112: ruolo e prospettive nella gestione delle emergenze

Pubblicato il terzo Paper della Fondazione Italia in Salute, curato da Alessio Lubrani e Alberto Zoli

“Il numero unico di emergenza (NUE) 112 rappresenta una vera e propria rivoluzione, in grado di rendere l’Italia più vicina all’Europa”. A spiegarlo è Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, nel presentare il nuovo paper della Fondazione “Il Numero Unico Europeo 112: ruolo e prospettive nella gestione delle emergenze”. Il documento è stato realizzato da Alessio Lubrani, medico specializzato in anestesia e rianimazione e Direttore NUE 112 Regione Toscana e 118 Empoli e da Alberto Zoli, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) della Lombardia. 

Dal paper emerge come, grazie al NUE si superano limiti che sono oggettivi nel cittadino che si trovi di fronte ad una emergenza, in primis la necessità di saper scegliere tra più numeri di emergenza. Un solo numero per tutte le emergenze, uguale in tutta Europa. Le centrali NUE assicurano una localizzazione automatica del chiamante, la traduzione multilingua in tempo reale, la possibilità di richiedere aiuto facilmente anche ai diversamente abili (es ipoudenti). Soprattutto grazie al NUE si inserisce un sistema di monitoraggio delle performance, trasparente e trasversale, in grado di misurare tempi, efficacia ed efficienza con lo scopo di far crescere la rete dei servizi di emergenza, in modo omogeneo su tutto il territorio europeo. 

Ma non solo, un recente studio del Politecnico di Milano ha identificato il NUE come un utile “sensore” per evidenziare precocemente la diffusione del Covid-19, ed essere in grado di identificare le aree su cui inter- venire per tempo, grazie alla mappatura delle chiamate per criticità respiratorie, integrate con gli interventi delle ambulanze del 118. 

“La vera sfida nelle regioni ove viene implementato il NUE è rappresentata dalla capacità di cogliere l’opportunità fornita dal NUE 112 nella attualizzazione e rimodulazione della rete di emergenza. In questo senso, per superare le resistenze che si generano nei percorsi di cambiamento, risulta vincente intraprendere un percorso di condivisione con tutti gli attori del sistema. Solo così potranno essere colti sin da subito i benefici derivanti dall’adozione di un sistema che fonda la propria efficacia sulla costituzione di una rete sinergica tra le amministrazioni che si occupano di emergenza”, conclude Gelli. 

 

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