Numero Unico 112. Lubrani: “Serve intervento normativo per implementarlo in tutta Italia”

“Il Numero Unico di emergenza 112 rappresenta una grande opportunità per ridisegnare il sistema dell’emergenza urgenza in una logica che sia comune a tutto il Paese, in modo da riuscire a mettere davvero a sistema tutti gli interlocutori che prendono campo nella gestione dell’emergenza. Ma serve un intervento normativo per superare le attuali disomogeneità”.

A spiegarlo è  Alessio Lubrani, medico specializzato in anestesia e rianimazione e Direttore NUE 112 Regione Toscana e 118 Empoli e tra gli autori del Paper della Fondazione Italia in Salute “Il Numero Unico Europeo 112: ruolo e prospettive nella gestione delle emergenze”. 

“La pandemia è stata sicuramente l’esempio più calzante della reale efficacia del Numero Unico 112 anche in un contesto emergenziale e sicuramente fuori dal comune – spiega Lubrani -. Il servizio 112 è infatti stato fondamentale nella capacità di fare da filtro in modo da trasferire solo le reali emergenze alle centrali 118 evitando di mandarle in tilt a causa della mole di chiamate ricevute. E’ stato stimato che durante la pandemia il Numero Unico di emergenza è riuscito a filtrare oltre il 70% delle chiamate preservando il servizio delle centrali di emergenza-urgenza. Laddove il Numero Unico era attivo come in Lombardia, nel Lazio e più di recente in Toscana questo è riuscito a fornire in maniera efficace protezione al 118 contribuendo a salvare vite”. 

Quanto al prossimo futuro ed alle criticità che dovranno essere affrontate: “Nei prossimi mesi l’obiettivo è quello di valorizzare questi risultati ottenuti in quei territori dove il servizio è già attivo cercando di esportare questi modelli anche nel resto del Paese. Ad oggi, con la normativa vigente, sono le singole Regioni a dover richiedere di aderire al servizio. Lo sforzo normativo dovrebbe invece essere quello di obbligare le regioni ad aderire al NUE 112, alla luce degli eccellenti risultati ottenuti negli ultimi anni. In Toscana, il Numero Unico è operativo dal 9 dicembre 2020 e, ad oggi, non abbiamo registrato alcun tipo di criticità, anzi, si sono avuti solo consensi da parte di tutto il mondo della sanità. Si deve capire che questo è il futuro”, ha concluso Lubrani.

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