Il futuro del servizio di trasporto sanitario di emergenza tra mercato e Terzo Settore 

Nel corso degli ultimi decenni, il servizio di trasporto sanitario, in particolare quello di urgenza ed emergenza, è stato oggetto di interpretazioni giurisprudenziali, sia a livello europeo sia a livello nazionale, nonché di una specifica disposizione normativa, contenuta nell’art. 57 del Codice del Terzo Settore. A livello comunitario, le decisioni della Corte di giustizia hanno oscillato tra la necessità di ricondurre il servizio di trasporto sanitario alle regole in materia di concorrenza e il riconoscimento che il servizio esprime i doveri di solidarietà che contraddistinguono i sistemi nazionali di welfare e, quindi, legittima gli enti pubblici a rivolgersi alle organizzazioni di volontariato. E proprio a questa seconda interpretazione, si è spesso conformata la giurisprudenza amministrativa italiana, riconoscendo la prevalenza della componente solidaristica del trasporto sanitario rispetto a quella più spiccatamente di natura commerciale.

Tuttavia, sulla gestione del servizio, la situazione resta tutt’altro che chiara. Il trasporto sanitario, continua a rimanere in bilico tra solidarietà e mercato. Da ciò consegue che le organizzazioni di volontariato non sempre vengono identificate quali soggetti prioritari nella gestione del servizio di trasporto sanitario.

Alla luce di questa situazione, nel paper della Fondazione Italia in Salute “L’affidamento del servizio di trasporto sanitario: problematiche aperte e prospettive”, vengono avanzate alcune proposte indirizzate ai decisori politici, ai dirigenti e funzionari pubblici e alle stesse organizzazioni di volontariato coinvolte nel servizio. Alle aziende sanitarie locali viene riconosciuta una discrezionalità amministrativa nell’ambito della quale esse sono chiamate a valorizzare adeguatamente tutti gli elementi che richiamano il principio di sussidiarietà e di solidarietà caratteristici di questo servizio. In questa prospettiva le aziende sanitarie locali, sulla scorta di linee guida regionali, possono quindi ben dotarsi di specifici regolamenti volti a disciplinare i rapporti con il volontariato proprio in attuazione del Codice del terzo settore.

 

Fabio Lenzi, segretario generale Fondazione Italia in Salute