Gaudioso (Cittadinanzattiva): “Serve intervento straordinario per recuperare milioni di prestazioni non eseguite”
“A causa del Covid, in un anno tutti i ‘nodi’ irrisolti del Servizio sanitario nazionale sono venuti al pettine con un danno che definirei drammatico per la comunità. Dall’assenza della telemedicina all’interno dei Livelli essenziali di assistenza alla mancanza dei sistemi di tariffazione, dalla carenza di operatori sanitari fino all’inadeguatezza dell’assistenza domiciliare”.
Così Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, fa il punto su tutte le criticità emerse dopo un anno di emergenza Covid. Un anno complicato sotto diversi aspetti, che ha visto crescere esponenzialmente le difficoltà di accesso al Ssn da parte dei cittadini.
“Uno forse degli elementi che mi ha più colpito – ha spiegato Gaudioso – è il gap tra livello di decisione e quello di implementazione. Faccio un esempio: per anni abbiamo discusso di ricetta elettronica, ebbene, in piena emergenza, questa è stata fatta in 48 ore. Il che sta a significare che prima ci muovevamo con un livello di lentezza assolutamente inaccettabile. Tutto questo ha avuto un impatto pesante anche sui pazienti non Covid. Il sistema ha palesato tutta la sua incapacità di riorganizzarsi rapidamente, anche a causa della sua sostanziale assenza sul territorio”.
Tutto questo si è tradotto in “oltre 2 milioni di screening oncologici non fatti, e milioni di prestazioni non realizzate tra interventistica e diagnostica. Con una grande differenza di fondo: mentre per gli screening oncologici si riesce a sapere quasi ‘geometricamente’ il tasso di mortalità che questa mancanza può produrre, sapremo solo ex post quale sarà il numero di malati di cuore o di altre patologie che ci rimetteranno la vita a causa dei mancati controlli”, ha aggiunto Gaudioso.
Ma tutto questo si poteva evitare? Per il segretario generale di Cittadinanzattiva “almeno in parte sì”. A pesare sono però state, tra le altre cose, la “mancanza di turnover del personale sanitario ed un parco tecnologico nelle strutture drammaticamente obsoleto, così come un investimento insufficiente sulle professionalità sanitarie. Se avessimo avuto piante organiche più complete sicuramente avremo potuto affrontare meglio questa emergenza”.
Quanto al prossimo futuro, Gaudioso ha le idee chiare. “Così come è stato fatto un piano di emergenza per affrontare la prima ondata di Covid, chiamando a raccolta tutti gli operatori sanitari disponibili, anche quelli del privato o il personale in pensione, ora dovremo fare lo stesso per recuperare tutte quelle prestazioni non eseguite nell’ultimo anno. Va dunque fatto un accordo con la sanità privata e convenzionata in questa fase altrimenti, senza un intervento drastico, rischiamo di avere ulteriori morti sulla coscienza. In un contesto simile poi – conclude Gaudioso – serve anche fare un ragionamento di accountability. Nei mesi scorsi abbiamo investito 500 milioni di euro per recuperare prestazioni sanitarie non eseguite. Direi che è arrivato il momento di verificare quante di queste sono state effettivamente recuperate”.