La responsabilità professionale in sanità e il rischio clinico, la sicurezza delle cure, il consenso informato e la relazione di cura, i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale. Sono alcuni dei temi affrontati durante la presentazione il 20 dicembre 2018 della Fondazione Italia in Salute alla Biblioteca Angelica di Roma, nata per promuovere attività di studio e di ricerca in ambito giuridico e medico-scientifico, eventi culturali legati al diritti alla salute ma anche per elaborare proposte normative e azioni di orientamento delle policy pubbliche, sviluppare partnership nazionali, europee e internazionali e creare sinergie con le principali istituzioni di ricerca e policy a livello mondiale. La Fondazione si rivolge alle istituzioni, alle organizzazioni professionali, alle associazioni scientifiche e di categoria, agli enti del terzo settore e ai singoli professionisti del mondo della sanità del sociale e della ricerca.
Nel suo comitato scientifico si trovano personalità di rilievo del mondo giuridico e della sanità nazionale: Guido Alpa, professore di Diritto civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza” e presidente emerito del Consiglio Nazionale Forense; Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Claudio Cricelli, Presidente Società Italiana Medicina Generale (SIMG Firenze); Alessandra De Palma, Direttore di Unità Operativa Complessa di Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio e Responsabile dell’Area Sicurezza delle Cure dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi; Maria Pia Garavaglia, Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Sanitari G. Cannarella e Vice Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica; Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzaattiva; Maria Paola Landini, Direttrice Scientifica IRCCS Rizzoli; Donata Lenzi, esperta in questioni etiche e di terzo settore, già relatrice della Legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”; Carlo Lusenti, Direttore Struttura Complessa di Urologia AUSL della Romagna – Cesena e Direttore Dipartimento Chirurgico e Grandi Traumi AUSL della Romagna – Cesena; Paolo Morello Marchese, Direttore Generale Azienda USL Toscana Centro; Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; Riccardo Tartaglia, Direttore del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Regione Toscana.
“La Fondazione Italia in Salute ha come obiettivo quello di contribuire a sostenere e rafforzare la tutela del diritto alla salute e la cultura della prevenzione – spiega il presidente Federico Gelli – Obiettivo che mi sembra particolarmente importante in questo momento storico in cui la sostenibilità del nostro sistema sanitario sembra messa a rischio da vari fattori e, allo stesso tempo, emergono nuovi bisogni di salute”. Continua Gelli: “L’intento è quello di valorizzare il lavoro che ho svolto in ambito istituzionale nella Regione Toscana prima e che poi ho consolidato in Parlamento per cinque anni riuscendo, tra l’altro, a fare diventare realtà una riforma attesa da vent’anni da tutti gli operatori della sanità quale è la legge n. 24 del 2017 sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure. “Voglio quindi ringraziare tutti gli interlocutori istituzionali, le organizzazioni e le associazioni imprenditoriali che hanno contribuito alla costituzione della Fondazione con l’obiettivo principale di continuare a sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale a 40 anni dalla sua costituzione – ha detto il presidente della Fondazione – La sua nascita è stata una svolta cruciale nella storia del nostro Paese. Anche se il contesto economico, sociale e demografico è cambiato radicalmente, oggi è ancora più necessario salvaguardare i principi ispiratori della riforma del 1978, garantendone la sostenibilità. Ed è questa la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni per continuare a garantire a tutti il diritto alla salute”.